14 ottobre 2007

Benedetto, il Papa “verde” marcia sull’Onu


Vedi anche:

La lebbra odierna è rappresentata dall'orgoglio e dall'egoismo che generano indifferenza, odio e violenza

Caso Stenico-Exit: lo speciale del Quotidiano Nazionale

Caso Stenico-Exit: lo speciale del Giornale

Consiglio disinteressato: chiudere certi siti con base a Samoa dove comunque potrebbero essere spedite le rane dalla bocca larga

Caso Stenico-Exit: lo speciale di Repubblica

Caso Stenico-Exit: lo speciale del Corriere della sera

I quotidiani di oggi: premessa

Monsignore intrappolato da "Exit": il punto

La lettera dei 138 leader islamici al Papa: il commento de "Il Foglio"

Avvenire: "Repubblica cade per la terza volta"!

IL PAPA: LA MUSICA SACRA E' TESORO DI INESTIMABILE VALORE

Rosso Malpelo: ve l'avevo detto...

Padre Lombardi conferma la sospensione del Monsignore intrappolato da "Exit"

Santa Sede: positiva la lettera dei leader musulmani al Papa. Ancora silenzio dai giornaloni.

La pacchia è finita: il Vaticano scova e licenzia il Monsignore "dalla bocca larga" che diede spettacolo a "Exit"

La lettera dei 138 Musulmani al Papa: il commento di Sandro Magister (i giornaloni silenti prendano nota!)

Oggi solo "Repubblica", "Giornale" e "Avvenire" si sono degnati di parlare della lettera degli Imam al Papa...come chiamare questo comportamento?

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

CONSIGLIO DI LETTURA: IL SITO DI FRANCESCO

Il Papa “verde” marcia sull’Onu

Il primo atto: un bosco donato dagli Usa alla Santa Sede piantato in Ungheria

CITTA’ DEL VATICANO

GIACOMO GALEAZZI

CITTA’ DEL VATICANO
Sarà un «blitz» ambientalista l’intervento di Benedetto XVI alle Nazioni Unite. Se all’assemblea generale delle Nazioni Unite Paolo VI tuonò contro la guerra e Giovanni Paolo II difese il diritto delle nazioni alla libertà, a New York Benedetto XVI sancirà ad aprile l’obbligo morale dei governi ad intervenire subito contro i cambiamenti climatici.
E l’allarme ecologista della Chiesa cattolica (condiviso, in una strategia ecumenica, dal monito alla salvaguardia ambientale del patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I) troverà espressione anche nell’enciclica papale in preparazione sulla speranza, la globalizzazione e le sfide sociali del futuro. Al Palazzo di Vetro il Pontefice metterà al centro dell’attenzione la questione dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile, puntando sull’educazione alla responsabilità ecologica. Di fronte alle prove scientifiche del surriscaldamento del pianeta, Benedetto XVI invocherà dagli stati «politiche di protezione dell’ambiente» per scongiurare la distruzione di quel «patrimonio naturale» i cui frutti sono necessari per il benessere dell’umanità.

L’urgenza

«E’ un tema di straordinaria urgenza che giustifica un forte richiamo alla coscienza dei governanti», spiega il cardinale Achille Silvestrini: «Il Nobel ad Al Gore è segno di una maturata sensibilità che trova espressione anche nella sollecitudine del Santo Padre». Il Papa farà appello anche alle opportunità offerte dalla scienza, ossia, precisa l’antropologo e ambientalista Brando Crespi, coordinatore delle strategie di «Pro-Natura International» in 32 paesi e collaboratore di progetti etici vaticani, «alla capacità di valutare e di prevedere, di monitorare le dinamiche del cambiamento ambientale e dello sviluppo sostenibile, di delineare e applicare soluzioni a livello internazionale». Nei cambiamenti climatici, ammonirà il Papa, i Paesi più poveri sono quelli destinati a pagare il prezzo più pesante: «servono scelte coraggiose per evitare degradi irreversibili del pianeta».
Intanto il Vaticano diventa il primo Stato a impatto serra zero. Due aziende, la statunitense Planktos Inc. e l’ungherese Klimafa, hanno donato alla Santa Sede un bosco per bilanciare le emissioni di anidride carbonica prodotte dal più piccolo Stato del mondo (44 ettari con 780 abitanti, di cui solo un terzo residenti). Applicando il meccanismo di compravendita dei crediti ambientali creato dal protocollo di Kyoto, in Ungheria verrà piantata una foresta di 15 ettari in grado di assorbire i gas serra emessi dal Vaticano in un anno. Inoltre, la Santa Sede ha deciso di coprire di pannelli solari la «Nervi», l’aula in cui vengono tenute in Vaticano le udienze del Papa. «I 15 ettari della “Vatican Climate Forest” assorbiranno, in un secolo, 7.500 tonnellate di anidride carbonica», calcola AzzeroCo2, la società di «Legambiente» e «Kyoto Club» per le valutazioni sulla compensazione delle emissioni serra.

Teoria e pratica

Teoria e pratica, quindi, con Benedetto XVI che all’Onu porterà all’attenzione dei governi i segni di uno sviluppo che «non ha saputo tutelare i delicati equilibri della natura», invocando scelte coraggiose e una nuova alleanza tra l’uomo e la terra «prima che sia troppo tardi». E’ prioritario rispettare il creato, «dono di Dio», secondo il Papa che parlerà da portavoce della cristianità perché la linea ambientalista è stata definita «in dialogo con i cristiani delle diverse confessioni».
Una preoccupazione per l’ambiente, guidata da principi etici oggettivi: le decisioni prese oggi sull’ambiente devono tenere conto della responsabilità morale verso le future generazioni. E, per il Papa che si porrà così alla testa della lotta mondiale contro i cambiamenti climatici la salvaguardia del creato richiede una mobilitazione globale. Non c’è tempo da perdere: il «disagio ambientale si manifesta in tutta la sua urgenza».

© Copyright La Stampa, 14 ottobre 2007


4 ottobre 1965

Paolo VI parlò all’Onu contro la guerra, in «nome dei poveri e dei sofferenti, cadano le armi e si costruisca la pace globale»

5 ottobre 1995

Giovanni Paolo II all’Onu parlò di libertà: «Siamo siamo testimoni di una straordinaria ricerca di libertà... una delle grandi dinamiche della storia dell'uomo».

© Copyright La Stampa, 14 ottobre 2007

Nessun commento: